OUTSIDER PARIS 2024
Outsider Paris celebra la sua seconda edizione da lunedì 14 ottobre a domenica 20 ottobre 2024, a margine di Art Basel Paris.
Quest'anno Outsider Paris riunisce 9 gallerie, che celebreranno l'arte outsider presentando opere autentiche e sorprendenti create da artisti marginali e non convenzionali. La Galleria Rizomi di Parma esporrà le opere di due artisti dell'Atelier Blu Cammello: Maurizio Fontanelli e Alessandra Michelangelo, artista scomparsa nel 2009.
Le Molière — Parigi 40 rue de Richelieu, 75001
ESPOSITORI: Centro artistico per la crescita creativa (Oakland), Galleria di Zurigo (New York), Galleria Escale Nomad (Parigi), Galleria Kahn (Ars-en-Ré), Galleria Pol Lemais (Tolosa), Galleria Maroncelli 12 (Milano), Rizomi Arte (Parma) Galleria Mathilde Hatzenberger (Bruxelles), Galleria d'arte Copenhagen Outsider (Copenaghen). Dal 14 al 20 ottobre 2024. INAUGURAZIONE STAMPA lunedì 14 ottobre dalle 15.00 alle 17.00 APERTURA AL PUBBLICO lunedì 14 ottobre dalle 17:00 alle 21:00 GIORNI DI PUBBLICO Da martedì 14 ottobre a sabato 19 ottobre, dalle 11.00 alle 20.00. Domenica 20 ottobre, dalle 11.00 alle 17.00 (Ingresso gratuito).
Off-Comics
Sabato 2 marzo 2024
Domenica 23 giugno 2024
Epopee storiche, cronache del quotidiano, traumi reali o immaginari...: Off-Comics presenta una straordinaria storia del fumetto. Parola e immagine si fondono in un'opera che viola tutte le regole. Eroi come Tintin, Capitan America o Tex Willer appaiono in mondi fantastici personali e nuovi protagonisti prendono vita. Le opere in mostra si collocano al di fuori delle istituzioni artistiche tradizionali o dei canali di distribuzione noti per i fumetti. I creatori prendono le immagini e i codici della Nona Arte, li rielaborano e li integrano nel proprio immaginario e linguaggio visivo. Inventano nuovi e sorprendenti mezzi tematici, narrativi ed estetici, proprio come molti artisti del fumetto contemporaneo. La mostra presenta opere eccezionali provenienti da musei rinomati come la Collection de l'Art Brut di Losanna, da studi nazionali e internazionali e da collezioni private. L'esposizione unisce parola e immagine in modo non convenzionale e offre un'immersione rinfrescante in questo mondo diverso del fumetto.
Sono presenti opere di:
Sarah Albert, Denis Boudouard, Luigi Brunetti, Wouter Coumou, Hein Dingemans, Karel Frans Drenthe, Johann Fischer, Alfons Frenkl, Giga, Michael Golz, Tomoyuki Hirano, Vojislav Jakić, Frank Johnson, Daniel Johnston, Jim Kaliski, Johann Korec, Katsutoshi Kuroda, Gérard Lattier, Jean Leclercq, Pascal Leyder, Jean-Jacques Liabeuf, Andreas Maus, Norbert Moutier, Yuichi Nishida, Marilena Pelosi, Aldo Piromalli, Luciana Rossi, Gustav Sievers, Kanako Tayu, Dominique Théate, Alfred Trouvé, Oskar Voll en Clemens Wild.
Curatore: Erwin Dejasse
"Il progetto Middlegate a Geel può ora essere definito un'istituzione. La terza edizione seguirà nell'autunno del 2023, dopo Middlegate 1 nel 2013 e Middlegate 2 nel 2018. La prima edizione era diretta da Jan Hoet, Middlegate 2 (The Story of Dimpna) era una collaborazione tra de Werft e il M.HKA. La terza edizione è curata da Pierre Muylle (curatore indipendente) e Philippe Van Cauteren (direttore artistico del museo d'arte contemporanea S.M.A.K. di Gand) in collaborazione con S.M.A.K.
Non è intenzione di TAGELDIMDE/MIDDLEGATE ripetere le edizioni precedenti, ma è ambizione di questa edizione aprire una finestra sul futuro. Sulla base del lavoro degli artisti si tenterà di guardare al corpo e alla mente in modo fluido, per risolvere in qualcos'altro le classiche contraddizioni della nostra società. L'opera di numerosi artisti sarà la guida per deragliare il nostro pensiero e il nostro sguardo.
Poiché il titolo Middlegate è un marchio forte e noto, Middlegate verrà mantenuto come pendente o sottotitolo. La scelta di una parola senza significato è un invito a sottolineare l'unicità e l'eccezionalità di tutto e di tutti. È una metafora del rumore che spesso è presente nella comunicazione, o della mancanza di comprensione che spesso abbiamo per l'ignoto, per ciò che a volte non vogliamo sapere".
Per l’immagine istituzionale della terza edizione di "Middelgate è stata scelta dai curatori un'opera grafica di Manuela Sagona, dal titolo "La doppia vita".
Tra gli artisti dell’Atelier Blu Cammello insieme a Manuela Sagona sono stati inclusi in “Tageldimde / Middlegate”: Maurizio Fontanelli, “Giga” Giancarlo Galatolo, Alessandra Michelangelo e Riccardo Sevieri.
Sei opere di Franco Bellucci sono state incluse dall’ECK MUSEUM OF ART di Brunico nella mostra "Nothing is connected to everything, everything is connected to something"
Il Museo Nazionale Soares dos Reis, in collaborazione con il Comune di São João da Madeira, il Centro de Arte Oliva e i collezionisti António Saint Silvestre e Richard Treger, con il sostegno del Circulo Dr. José de Figueiredo, presenta una mostra di ritratti e autoritratti della Collezione Treger Saint Silvestre, una delle più importanti ed estese collezioni private di Belle Arti al mondo.
Basata sull'espressione esperanto portreto de la animo - che in portoghese significa "ritratto dell'anima" -, la mostra riunirà opere della collezione del Museo Nazionale Soares dos Reis e della collezione Treger Saint Silvestre, in deposito presso il Centro d'Arte Oliva. Ritratti e autoritratti sono presentati come strumenti per esplorare il mondo interiore e le sue molteplici espressioni. Richard Treger e António Saint Silvestre hanno iniziato la loro collezione ispirandosi al percorso avviato da Jean Dubuffet, pioniere nella raccolta di produzioni artistiche che diventano testimonianze dell'inconscio. Per la prima volta, presentano la loro Galleria dei ritratti al MNSR.
Tra le opere della collezione Richard Treger e António Saint Silvestre, sono state incluse nella mostra le grafiche di Alessandra Michelangelo
COLLECTION DE L’ART BRUT LAUSANNE
"Art Brut et bande dessinée"
DAL 16 SETTEMBRE 2022 AL 26 FEBBRAIO 2023
"Art Brut" e "bande dessinée", due espressioni che sembrano in contrasto tra loro. Da un lato, opere che riflettono la solitudine dell'Art Brut, che non si preoccupa di compiacere i presunti gusti del pubblico, e dall'altro, una forma di creazione che è spesso associata alle sue eroine e ai suoi eroi più popolari, icone della cultura di massa in una moltitudine di media. Eppure molti creatori dell'Art Brut si sono appropriati dell'immaginario e dei codici del fumetto, rimodellandoli liberamente per integrarli nel proprio immaginario. I legami tra questi due campi espressivi sono infatti ricchi e molteplici; entrambi condividono molti tratti comuni che li invitano al dialogo. Mentre l'arte del XX secolo si è ampiamente emancipata dalla narrazione, a favore di ricerche formali o approcci concettuali, innumerevoli opere dell'Art Brut dimostrano eloquentemente che le immagini conservano tutta la loro capacità di produrre narrazioni. D'altra parte, i fumetti e l'Art Brut hanno anche la particolarità di utilizzare una varietà di segni e codici - testi, immagini, cornici, onomatopee, bolle vocali o pittogrammi - ed entrambi rompono i confini stabiliti tra il visibile e il leggibile.
L'autore, editore e critico Jean-Christophe Menu sostiene che accanto ai prodotti delle reti di distribuzione tradizionali, pubblicati in libri o riviste, esiste un "fuori campo del fumetto". La mostra, che riunisce opere provenienti dalla Collection de l'Art Brut e da varie istituzioni e collezioni private, è un tuffo in questa "altra faccia del fumetto".
Con opere di: Denis Boudouard (FR), Luigi Brunetti (IT), Wouter Coumou (NL), Henry Darger (USA), Hein Dingemans (NL), Karel Frans Drenthe (NL), Johann Fischer (AT), Alfons Frenkl ( DE), Michael Golz (DE), Tomoyuki Hirano (JP), Vojislav Jakić (RS), Frank Johnson (US), Daniel Johnston (US), Jim Kaliski (BE), Johann Korec (AT), Katsutoshi Kuroda (JP ) , Gérard Lattier (FR), Jean Leclercq (BE), Pascal Leyder (BE), Jean-Jacques Liabeuf (FR), Andreas Maus (DE), Peter Mikolajewski (DE), Yuichi Nishida (JP), Aldo Piromalli (IT) , Luciana Rossi (IT) Jean-Marie Roussillon (FR), Gustav Sievers, Kanako Tayu (JP), Dominique Théate (BE), Alfred Oublie (FR), Oskar Voll (DE) e Clemens Wild (CH).
Commissario: Erwin Dejasse
L’atelier Blu Cammello è presente nella mostra "Art Brut et bande dessinée" con una selezione di fumetti dell’artista Luciana Rossi
Il centro culturale BUDA a Kortrijk in Belgio sta sviluppando il progetto "Learning Together", uno spazio collettivo di riflessione critica, dove si creano legami dentro e fuori la comunità artistica. Da 10 al 19 giugno 2022 durante il festival Almost Summer, BUDA ha invitato il centro artistico Wit.h a presentare il progetto The Crip School in occasione della celebrazione del loro 20° anniversario. Per dieci giorni, ogni piano del Budatoren ha avuto una diversa interpretazione della co-creazione da parte di diversi artisti, curatori, performer e intellettuali. Crip Expo, Budatoren Kortrijk, Korte Kapucijnenstraat, con opere di: Kostia Botkine – Pascal Leyder – Roy Wenzel – Sylvain Cosyns – Paul Duhem – Remy Pierlot – Dominique Théate – Guido Boni – Véronique Bovet – Pierluigi Cortesia – Paulus De Groot – Robert De Zaeytijdt – Serge Delaunay – Eric Derkenne – Angela Fidilio – Hans-Joerg Georgi – Brigitte Jadot – Dwight Mackintosh – Massimo Mano – Giacomo Martinelli – Doreen Mc Pherson – Alessandra Michelangelo – Marinella Parente – Marilena Pelosi – Aurie Ramirez – Lynette Ricker – Manuela Sagona – Piet Schopping – William Scott – Daniel Sterckx – Harald Stoffers – Pascale Vincke – Umberto Bergamaschi – Josef Hofer – Adolpho Avril – Oscar Haus – Duesberg Georges “Jojo Aimé” – Dominique Bottemanne – Karel Laenen – Yves-Jules Fleuri – Nour Ben Slimane – Sieberen De Vries – Maria Wnek – Nouzha Serroukh – Amazine Yassir – Martha Grünenwaldt – Hein Dingemans –Alexis Lippstreu – Philippe Condylis – Christine Remacle – Klaus Compagnie – Ann Cael – Johan Geenens – Diederik Glorieux.
In una performance di Messieurs Delmotte – Myriam Van Imschoot – Pol Coussement – Kwint Manshoven. In esposizione anche l'archivio immagini di Wit.h. In collaborazione con il centro artistico del Almost Summer Festival Buda Kortrijk • Museo Dr. Guislain Gent • Museo Art et Marges Bruxelles • Museo Trinkhall Liegi
Trinkhall Museum, Liegi
DES LIEUX POUR EXISTER
Dal 26.03.2022 > 5.03.2023
"Durante la sua seconda stagione, Trinkhall Museum di Liegi prende in esame la vasta problematica dei luoghi. Questa è un'occasione per riflettere su questa nozione in tutte le sue dimensioni, siano esse filosofiche, storiche, antropologiche o anche sociologiche.
Sarà tutto abitato dalle domande che il presente ci rivolge. La collezione del Museo di Liegi lo testimonia con straordinaria forza: nell'intimità dello studio, in tutto il mondo e da ben prima della crisi del coronavirus, gli artisti al lavoro hanno costantemente svelato la poetica e la necessità dei luoghi. La loro immancabile fedeltà al qui, la loro sovrana indifferenza verso tutto ciò che ne devia, la dotta ignoranza di cui sono gli araldi, appaiono oggi come tante risposte sensibili e vibranti alle preoccupazioni che ci attraversano, tanti specchi che mostrano – con che grazia e con che fiducia – questi luoghi reinventati dove, nelle ore buie, si albergano esplosioni di fiducia e speranza".
Art et Marges Musée
Rue Haute 314, 1000 Bruxelles
HAUTE TENSION
Art et Marges Musée presenta HAUTE TENSION con opere di Franco Bellucci, Heide De Bruyne, Eric Derochette, Cecile Franceus e Pol Jean. Al 1° piano la collezione permanente con insiemi di opere che permettono ai visitatori di immergersi nell'universo di ogni artista. Verranno presentate nuove acquisizioni e verrà reso omaggio agli artisti che ci hanno recentemente lasciato, compreso uno spazio immersivo dedicato a Serge Delaunay.
CRIP TIME
Panteha Abareshi, Absalon, John Akomfrah, Emily Barker, Franco Bellucci, Adelhyd van Bender, Brothers Sick (Ezra & Noah Benus), Franz Karl Bühler, Derrick Alexis Coard, Shawanda Corbett, Chloe Pascal Crawford, Jillian Crochet, Jesse Darling, Pepe Espaliú, Shannon Finnegan, Sharona Franklin, Isa Genzken, Nan Goldin, Felix Gonzalez-Torres, Emilie Louise Gossiaux, Judith Hopf, Karrabing Film Collective, Mike Kelley, Christine Sun Kim, Carolyn Lazard, Guadalupe Maravilla, Park McArthur, Michelle Miles, Leroy F. Moore Jr., Cady Noland, Berenice Olmedo, Dietrich Orth, Gerhard Richter, Donald Rodney, Alex Dolores Salerno, Dolly Sen, Liza Sylvestre, Sunaura Taylor, Wolfgang Tillmans, Rosemarie Trockel, Constantina Zavitsanos
18 September 2021–30 January 2022 Opening Friday, 17 September 2021, 7 pm–midnight “You don’t need to be fixed, my queens. It’s the world that needs to be fixed.” Johanna Hedva EN In a world that builds on unceasing bodily functionality, mobility, availability, and their constant expansion, every form of dysfunctionality leads to immediate exclusion or is declared in need of treatment. The violence inherent to normative con- ceptions of the body, and thus to education, labor, architecture, medicine, and pharmacology, is fatal. Human beings are constantly restricted and disabled by social barriers. Accessibility, however, is the basis for participation and justice. Sickness is not an individual but a collective societal matter. Health is not only a medical but also a political terrain on which social power relations play out.
Individual autonomy is a myth. Recognition of our mutual dependence, however, can help us rethink society. Rather than constant availability, the term “crip time” is based on the idea of multiple needs. Changed temporalities can come about, new forms of care and connection can develop, and a different way of thinking and perceiving can take hold.
The order of the day is to understand the vulnerability of our bodies as something constitutive. It is our vulnerability that makes us sensitive, perceptive, and different from one another.
ll Centre Pompidou (Musée National d'Art Moderne) di Parigi si arricchisce della collezione di Art Brut di Bruno Decharme, a cui sarà dedicata per la prima volta una sala permanente. È un grande orgoglio per noi dell’Atelier Blu Cammello essere presenti con le opere di Franco Bellucci e Manuela Sagona.
"L'eccezionale donazione di Bruno Decharme di quasi 1.000 opere di Art Brut al Pompidou consente ora di scrivere un capitolo essenziale nella storia dell'arte. Mentre l'Art Brut emerge dal punto cieco in cui è stato relegato per troppo tempo, il Musée National d'Art Moderne può vantarsi della sua audacia diventando un punto di riferimento e un esempio per le istituzioni di tutto il mondo. Il mio pensiero va anche a coloro - intellettuali, artisti, collezionisti, dilettanti, famosi o anonimi - che hanno contribuito ad aprire la strada per più di un secolo”. Christian Berst
GALERIE CHRISTIAN BERST / ART BRUT
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Franco Bellucci
BEAU COMME...#2
Dal 9 aprile 2021
3-5 passage des Gravilliers 75003 PARIGI
A 5 anni dalla prima mostra dedicata a Franco Bellucci, la GALERIE CHRISTIAN BERST di Parigi presenta ”Beau comme…°2”, una nuova monografia in onore dell'artista livornese recentemente scomparso.
LA MOSTRA CHE NON C’È
Quattro itinerari nell’arte irregolare
A cura di Riccardo Bargellini e Tea Taramino
"Artemente. Differenti vie di accesso alla bellezza titola la quinta edizione del Festival dell’Out- sider Art e Arte Irregolare, una manifestazione che ogni autunno approda in un luogo di- verso. Destinazione del 2020 è Bologna, ma purtroppo, come si sa, la pandemia ha scombi- nato il programma imponendo «differenti vie di accesso» all’evento. Tra le varie cose a cui l’organizzazione del Festival non ha voluto rinunciare, c’è la mostra nazionale che offre una selezione di artisti rappresentativi del panorama outsider italiano. Una mostra «come se...», ma solo in forma di pubblicazione e che tiene conto del genius loci della città ospitante, da un’idea discussa con il comitato curatoriale in sede di avviamento dei lavori. Con questo catalogo proponiamo un insolito itinerario d’arte attraverso un’Italia poco conosciuta, out- sider e irregolare, con Bologna come imprescindibile ispirazione del viaggio. Bologna è città nota per la Street Art e il fumetto, espressioni che caratterizzano molta della comunicazione cittadina, quali manifestazioni di una cultura underground, precaria e talvolta antagonista, capace di andare oltre il fenomeno di interesse locale e in grado di diventare uno dei principali riferimenti italiani del fumetto d’autore. Le architetture urbane sono vissute dai cittadini anche come spazi sociali e le recenti espressioni di questa attitudine sono il M.E.P. Movimento per l’Emancipazione della Poesia, che lascia al proprio destino fogli poetici in formato A4, o il collage collettivo, nello storico quartiere del Pratello, dove il 25 aprile i bolognesi hanno tappezzato colonne e vetrine con centinaia di fotografie delle persone che, se non ci fosse stato il lockdown, sarebbero scese in strada. Di rilevanza artistica è CHEAP, un progetto provocatorio di Public Art fondato da donne e che riattualizza i temi del femminismo ricordando quanto siano ancora importanti la battaglia per la parità di genere e il contrasto alle discriminazioni e che quest’anno offre i suoi spazi di via dell’Abbadia al Festival per ospitare undici artisti degli atelier dei luoghi di cura italiani. Questa visione di città narrante, abitata da immagini, messaggi e “nuvole” parlanti, ha ispirato la direzione nella scelta degli artisti. Un percorso, il nostro, non lineare con derive, arbitri e sconfinamenti necessari, data la complessità delle nature esplorate. La narrazione, per figure e parole, è quindi il fil rouge fra i sedici diversi autori qui presentati. Orientarsi tra figure così uniche e fuori dagli schemi non è stata una passeggiata, perché ognuno di questi personaggi ha, dentro e dietro di sé, una storia Il vento ci vuole leggeri, spogliati dalle nostre pesanti storie
M.E.P.intricata che si perde nel tempo o nei meandri dell’interiorità. Sono esistenze che è possibile ricostruire e comprendere solo esaminando autorevoli testimonianze, facendo esercizio di empatia, intuizione e, perché no?, di immaginazione. Nostri preziosi compagni di viaggio, con l’impegno di argomentare ognuno una sezione, sono: Giulio Calegari, architetto; Gianluigi Mangiapane, antropologo; Marco Petrocchi, curatore e Sara Ugolini, storica dell’arte. La ricerca, un’escursione geografica e nel tempo, è organizzata in quattro capitoli dove, di volta in volta, viene proposto un punto di osservazione per mettere a fuoco alcuni aspetti, più che altri, perché come si potrà notare – sfogliando le pagine e seguendo gli sviluppi del racconto – le possibili connessioni fra gli autori sono diverse: ci sono contenuti o modalità che circolano e rimbalzano fra i protagonisti, per cui si potrebbero, sempre con gli stessi arti- sti, costruire altri validi raggruppamenti di senso. Gli artisti outsider – uomini e donne quasi sempre autodidatti, per i quali il dar forma alle proprie urgenti visioni è tra i bisogni primari della sopravvivenza – di solito si dedicano completamente alle personali pratiche artistiche senza bisogno di esporle o condividerle con qualcuno, salvo le eccezioni che sentono di avere importanti messaggi da trasmettere all’umanità".
Oggi, domenica 30 agosto 2020 è un giorno di profonda tristezza, l’Atelier Blu Cammello annuncia la morte di Franco Bellucci, all’età di 75 anni.
Per tutti noi è una grande perdita. Franco risiedeva nel Centro Franco Basaglia di Livorno, sede dell’Atelier Blu Cammello, dove fu accolto nel 1998 dopo aver vissuto 37 anni nell’ospedale psichiatrico di Volterra, dove vi fu internato in giovanissima età.
Franco non parlava, ma intratteneva con le cose una relazione profonda, che lo portava ad impossessarsi di oggetti apparentemente banali e a sottometterli ad un processo di trasformazione, al termine del quale assumevano una nuova e più complessa identità. Franco li assemblava annodandoli insieme, fino ad ottenere surreali ready made.
Oggi a noi rimane la testimonianza della nostra storia vissuta insieme a Franco al Centro Basaglia dove in più di vent’anni ha potuto esprimere tutta la sua creatività artistica ottenendo nel tempo un meritato riconoscimento internazionale.
In occasione della mostra monografica RECTO VERSO dedicata all’artista Carlo Zinelli (1916-1974), una delle figure storiche e più importanti dell'Art Brut, mercoledì 15 gennaio 2020 la Collection de l'Art Brut, Losanna ha invitato l’artista visivo Riccardo Bargellini, coordinatore da venti anni dell’atelier Blu Cammello dl Livorno a parlare della sua esperienza in relazione a quella del laboratorio storico diretto dall’artista scultore Michael Noble all'Ospedale Psichiatrico San Giacomo alla Tomba di Verona, frequentato da Carlo Zinelli a partire dal 1957.
Mercoledì 15 gennaio 2020, Collection de l'Art Brut, Losanna
18:00: Visita guidata alla mostra "Carlo Zinelli, recto verso" di Anic Zanzi
19:15: Conferenza di Riccardo Bargellini, Atelier Blu Cammello Livorno IT (60 min)
Alessandra Michelangelo: Di Fate
January 10 – February 9, 2020 Opening reception January 10, 6 – 8 pm
Shelter Gallery is pleased to announce Di Fate, an exhibition of drawings by the late Italian self-taught artist, Alessandra Michelangelo (1961-2009), who lived and worked in Livorno, Italy. The exhibition will offer a close look at the artist’s atmospheric drawings that ponder themes of fantasy and myth-making, and will run concurrent with the Outsider Art Fair New York, to be held January 16-19, 2020. For the majority of her adult life, Michelangelo lived in psychiatric facilities (also known as residential mental health centers). She became ill when she was 20 and appeared to have schizophrenia; her symptoms emerged after the death of her older sister. During the last five years of her life she moved back home with her mother. Michelangelo was a resident at the Basaglia Psychiatric Center in Italy, named after Franco Basaglia, who was responsible for radically reforming the psychiatric movement in Italy. She became a member of the Blu Cammello Studio, a workshop and social cooperative that provides opportunities for individuals monitored by the Department of Mental Health to participate in activities dedicated to the development of their creative potential. In recent years, under the supervision of Riccardo Bargellini, a visual artist and designer, the work of several artists from the atelier have been recognized on a global level. Despite dealing with challenging symptoms and being one of the most remote patients at Blu Cammello, Michelangelo began to obsessively create, often drawing with both hands simultaneously to complete her work. With uninhibited, intuitive confidence, she produced a unique and cohesive body of work that offers viewers a veiled glimpse into her private inner landscape. Fairies, caves, animals, and abstract linear exploration take shape amid an energy at times seemingly frantic, at others, serene. Later in life, she quietly shed her birth name of Alessandra Brigiotti and began signing her works as “Alessandra Michelangelo,” in effect declaring herself an artist of importance. Comparisons to artists such as Peter Saul, Phillip Guston and Giorgio de Chirico (none of whom she was familiar with) are easy to make; however, Michelangelo’s drawings are a singular example of European art brut and very much her own. Shelter was established in 2016 and focuses on the promotion and exhibition of artists who have been left out of the art historical mainstream. Shelter represents the artists of LAND Studio and Gallery, a program for adult artists with developmental disabilities located in Brooklyn. In 2019, Shelter opened a new space at 179 East Broadway, which is shared with contemporary galleries Sargent’s Daughters and SHRINE.
l’Atelier Blu Cammello del Centro Residenziale Franco Basaglia di Livorno è stato inserito nella prestigiosa pubblicazione "L’ART BRUT" di Citadelles & Mazenod éditions, Paris, edito a fine settembre 2018. L’Atelier è presente con riproduzioni di opere di Franco Bellucci, Alessandra Michelangelo e Manuela Sagona.
"L’ART BRUT" è una sintesi condotta da un team internazionale multidisciplinare (storici dell'arte, critici, psicologi, psichiatri, artisti) riuniti in un corpus con circa 550 opere.
Franco Bellucci ha vissuto per quasi quarant'anni - da quando era un ragazzino – all’interno del manicomio di Volterra, a causa della sua distruttività compulsiva verso gli oggetti . Alla nascita e nei primi anni di vita , Franco è un bambino come tutti gli altri: la sua distruttività inizia durante l'infanzia quando lo colpisce un violento attacco febbrile che lo lascia in fin di vita e con danni cerebrali permanenti.
I segni della sua condizione sono da subito evidenti, ma Franco riesce a fare piccoli progressi grazie al paziente sforzo della sua famiglia. La sua distruttività è sempre presente.
Nel 1961, durante l'eclisse totale di sole, getta alcuni mobili dalla finestra di casa sua, a Livorno, e di lì a poco viene prima portato in ospedale, poi internato definitivamente nel manicomio di Volterra.
Per quindici anni è costantemente legato al letto come mezzo di contenzione della sua grande forza: un giorno, mentre è immobilizzato, gli viene accidentalmente dato fuoco, probabilmente con un mozzicone di sigaretta. Franco riporta ustioni su tutto il corpo per le quali rischia la morte.
Nel 1978, la legge 180, ispirata dallo psichiatra Franco Basaglia, sancisce la chiusura dei manicomi.
Franco viene slegato dal letto, ma la burocrazia lo dichiara “residuo manicomiale indimissibile”.
A causa di questa etichetta, è costretto a vivere nel limbo di un manicomio fatiscente per altri venti anni, prima che per il suo caso si trovi una soluzione alternativa. Nel 1998 viene finalmente accolto nel Centro di Salute Mentale di Livorno – intitolato a Franco Basaglia – che ospita persone, come lui, non autosufficienti a seguito dei tanti anni di istituzionalizzazione.
Viene soprannominato Hulk , ma qui la sua condizione viene rispettata, e viene incoraggiata la sua capacità di esprimersi.
Invece di distruggere, inizia a ri-creare, legando ogni tipo di materiale e oggetto in potenti opere d'arte, che considera i suoi giocattoli, esibite negli anni successivi in varie mostre e musei in tutto il mondo, sempre con grande successo.
Progressivamente, la sua distruttività diminuisce, fin quasi a scomparire: oggi Franco vive una vita scandita e quasi ricreata dai suoi giocattoli, in una struttura aperta, nella quale la sua dignità di persona viene finalmente riconosciuta.
Le opere di Franco Bellucci della Treger/Saint Silvestre Collection saranno esposte in Portogallo alla mostra HISTORIES OF VIOLENCE
(a cura di Gustavo Giacosa) presso il centro espositivo Núcleo de Arte da Oliva, São João da Madeira.
30 anni di forme Inconsapevoli
tra Art Brut, Outsider Art e Arte Irregolare:
connessioni necessarie
Istituto per le Materie e le Forme Inconsapevoli
Museattivo Claudio Costa
Via Giovanni Maggio, 6 Genova-Quarto
6 aprile – 10 maggio 2018
Inaugurazione 6 aprile 2018, ore 18
A cura di Gian Franco Vendemiati
La mostra si propone di valorizzare l’importanza del “Museattivo Claudio Costa”, unico Museo nel panorama dell’Art Brut in Italia, in modo da farlo dialogare con strutture dell’Outsider Art e dell’Art Brut Internazionali.
La mostra sarà articolata in tre sezioni: la prima dedicata agli Atelier, a cura del Prof. Giorgio Bedoni; sezione in cui saranno
presenti Atelier Storici, operanti nelle strutture pubbliche e private del territorio ligure e italiano, come “La Tinaia” (Firenze), Centro Basaglia con “Atelier Blu Cammello” (Livorno), “Atelier
Diblu” (Melegnano, MI); Centro di Attività Espressive ASL 2 Savonese.
La seconda sezione sarà dedicata alle strutture museali, in mostra artisti presenti con le loro opere, nella collezione del Museo di Arte Naif e Marginale (Jagodina, Serbia), diretto dalla
Prof.ssa Nina Krstic. Nella terza sezione saranno presenti 6 artisti internazionali presentati da Association Culturelle Polysemie (Marsiglia, Francia) e da Associazione Little Art Box (Genova,
Italia).
Verranno esposti documenti e apparati inerenti all’evoluzione dell’Istituto nei suoi 30 anni di attività, che comprendono materiale scientifico e documentazione del percorso del Museo e del suo impegno nello stabilire un equilibrio tra l’attività di Atelier di Arteterapia e la promozione del Museattivo; in questa sezione verranno esposte inoltre opere di Claudio Costa, Davide Raggio e Pietro Ghizzardi.
Artisti invitati: Rosangela Anelli, Giampiero Aratoli, Nino Bernocco, Francesco Bibesco, Andrea Bolzoni, Rocco Borella, Angelo Bottali, Aurelio Caminati, Marcello Chiorra, Davide Cicolani, Stefano Codega, Giampaolo Coresi, Kuffjca Cozma, Dario Cugino, Umberto Gervasi, Pietro Ghizzardi, Giga, Stefano Grondona, Marco Locci, Marco Lonardi, Margot, Marina Mercader, Plinio Mesciulam, Alessandra Michelangelo, Pierino Moretti, Izabella Ortiz, Rosanna Picariello, Evelyne Postic, Davide Raggio, Mehrdad Rashidi, Joskin Siljan, Julia Sisi, Ivana Stanisavljevic, Luiso Sturla, Luigi Tola, Claudio Ulivieri, Rodolfo Vitone, Stefano Zangiacomi, Maurizio Zappon, Olga Zuniga.
Verrà pubblicato un catalogo edito da LIMAX, curato da Gian Franco Vendemiati con testi di Giorgio Bedoni, Luigi Maccioni e Sandro Ricaldone.
La mostra è stata realizzata con la collaborazione di: Centro Basaglia di Genova-Quarto; Limax - Slow Thinking, Genova; Association
Polysémie Contemporaine, Marsiglia, Francia.
Organizzazione generale: Daria Moldovan
NUT
Fondata nel 2003, Anteism si concentra sulla produzione di edizioni limitate / di breve periodo nei formati di monografie di artisti, libri di artisti, cataloghi di mostre e fanzine. Anteism è partner editoriale di The Hole NYC, mentre offre anche supporto per la pubblicazione ad un certo numero di altre gallerie d'arte internazionali, centri di artisti e agenzie, fornendo la produzione tramite la sua libreria BookArt.
EXPOSITION LA MAISON 30 SEPTEMBRE - 30 DÉCEMBRE 2017
29 septembre Galerie Zola 8/10 rue des Allumettes AIX-EN PROVANCE
Vernissage a 18h September 29, 2017
Nel 2016 Gustavo Giacosa mise in scena con la sua compagnia teatrale SIC.12 uno spettacolo intitolato La Maison. Nel 2017 l’artista polimorfa riprende questo tema presentando una mostra che riunisce artisti dell’Art Brut e di arte contemporanea internazionali.
Dipinti, sculture, video, molti dei quali fanno parte della sua collezione privata, si sono riuniti attorno a quattro sezioni simboliche della casa.
La mostra LA MAISON è concepita come una esplorazione poetica, un viaggio alla scoperta di universi singolari che portano su questo tema uno sguardo insolito.
Artisti in esposizione:
Franco Bellucci – Carolle Benitah – José Benito –Stéphane Blanquet – Guido Boni – Marcelo Bordese –Kostia Botkine – Philippe Da Fonseca – John Devlin –Saverio Fontana – Gustavo Giacosa – Jean-Michel Hannecart –Josef Hofer – Akira Inmaru – Piotr Klemensiewicz – Alessandra Michelangelo – Michel Nedjar – Javier Olivera - Marcelo Torretta.
Pour visites guidées contacter : expositionlamaison@gmail.com
Page facebook : https://www.facebook.com/Exposition-La-Maison-1964820637070203/
"La mostra NO ONE presenta le opere di una serie di artisti di diversa provenienza e di diversa formazione. Una sorta di gruppo elettivo, affine per sensibilità grafico-pittorica, weltanshaung e visione dell’arte. Non un solo artista, quindi, ma tanti artisti. Nessuno in particolare e molti nel complesso. Esporre in contemporanea con una Biennale che recita “Viva Arte Viva” vuol dire sentire che il sangue scorre dentro alle vene e che l’arte che si propone è assolutamente, superbamente, inequivocabilmente VIVA! Approdare a Venezia, al Ghetto, significa fare una scelta di “campo”."
Daniela Rosi, storica dell’arte
ABC sarà presente con opere di Alessandra Michelangelo, Angelo Bottali, Giga, Riccardo Bargellini e Riccardo Sevieri insieme ad Anna Zemánková, Dan Miller, Fabio Zanca, Francesco Borrello, Jill Gallieni, Luigi Gerani, Margherita Cinque, Paola Pontiggia, Paola Sensi e Raffaella Niederkoffler.
Arte - Spazio Tempo, Campo del Ghetto Venezia
Inaugurazione: venerdì 12 maggio 2017 ore 18.00 / da venerdì 12 maggio a venerdì 30 giugno 2017
Orari di apertura della galleria: da mercoledì a domenica dalle 10.00 alle 18.30
Andrew Edlin Gallery is pleased to present the group exhibition World Made By Hand, featuring 70 artists engaged in the medium of drawing. Devoid of dependence on any form of technology, these works depict imagery that is primarily derived from nature and the minds of its creators. Free from overt references to 20th or 21st century popular culture these artists tap into their immediate external and internal environments.
The genesis for the exhibition World Made By Hand is the 2008 novel of the same title by James Howard Kunstler, in which citizens of a rural town in upstate New York rebuild their society in the aftermath of devastating personal loss due to nuclear destruction, epidemics and economic collapse that has all but eliminated the comforts of modern living – no electricity, automobiles, common medications like antibiotics, or any kind of mass food production. In short, almost nothing can be taken for granted.
The townspeople in the story “World Made By Hand” are unencumbered by the rules imposed on them by a culture that no longer exists. While focused on basic survival strategies, they revert to fundamental humanist principles and biblical eye-for-an-eye justice. They discard pre-disaster 21st century norms and rebuild a pathway out of their dystopian nightmare towards a brighter, even utopian future. Children born after the crisis have little frame of reference of what life was like before. Similarly, the artists in this exhibition are not bound by artistic protocol, and are either unaware of or see little value in the dominant trends of the late 20th century. The drawings here lean towards the primordial yet are hopeful, suffused in the raw ether that permeates the DNA of art.
World Made By Hand will be accompanied by performances (TBA). The gallery thanks Sam Gordon for his contribution towards the organization and curation of this exhibition.
With works by: Eugene Andolsek, Vahakn Arslanian, Beverly Baker, Robert Beatty, Hans Bellmer, Carl Binder, Charles Burchfield, John Byam, Chris Byrne, Maria Calandra, Frank Calloway, James Castle, Susan Cianciolo, Henry Darger, James Edward Deeds, Charles Dellschau, Hiroyuki Doi, Anthony Dominguez, Brian Adam Douglas, Chris Doyle, Jean Dubuffet, Tom Duncan, Tom Fairs, Edie Fake, Ralph Fasanella, Jerry The Marble Faun, Peter Fend, Guo Fengyi, Howard Finster, Justin Aiden and Leo Fitzpatrick, Jess Fuller, Mike Goodlett, Sam Gordon, Brent Green, Alex Grey, Vojislav Jakic, Joseph Lambert, Marc Lamy, Siobhan Liddell, Pam Lins, Cotter Luppi, Alessandra Michelangelo, Dan Miller, M'onma, Victor Moscoso, Jean-Pierre Nadau, Bobbie Oliver, Genesis Breyer P-Orridge, Martin Ramirez, Mehrdad Rashidi, Max Razdow, Mariah Robertson, Matthew Ronay, Yuichi Saito, Zoe Pettijohn Schade, Michelle Segre, Linda Carmella Sibio, Ross Simonini, Cindy Smith, Charles Steffen, Marcel Storr, Tabboo!, Bill Traylor, Nicola Tyson, Melvin Way, Scottie Wilson, Agatha Wojciechowsky, Adolf Wölfli, Wols, James Wong, Anna Zemánková, Domenico Zindato, Carlo Zinelli, Unica Zïrn.
PLATEL//COLLECTION mostra diretta dallo staff del Mad Musée apre giovedì 28 gennaio al Teatro di Liegi e si concluderà sabato 5 marzo 2016. Saranno presenti le opere di Veronica Martinelli, Alessandra Michelangelo e Manuela Sagona in collezione al Mad Musée. L’esposizione è curata dal prestigioso coreografo Alain Platel che ha selezionate dalla collezione del Mad Musée (67 pezzi in totale) e li presenterà in relazione ad un lavoro della grande artista Berlinde Bruyckere.
"Banditi dell’Arte. Un dialogo tra artisti italiani e giapponesi”, venerdì 26 giugno dalle ore 12.00 presso il Centro d'arte Arts Chiyoda 3331 di Tokyo. Dopo una prima presentazione di "artisti banditi" nel Museo Halle Saint Pierre di Parigi nel 2012, Gustavo Giacosa è stato invitato a creare dei ponti tra i margini di due culture lontane e quasi in opposizione. Ponti che sorgono di maniera spontanea grazie all’incontro dei loro universi segreti. Artisti in mostra: Franco Bellucci e Manuela Sagona (Atelier Blu Cammello), Melina Riccio, Kazu Suzuki, Mai Takahashi, Kota Tamaura. Dal 26 giugno al 20 luglio 2015 - Arts Chiyoda 3331, 6-11-14, Sotokanda, Chiyoda-ku, Tokyo-to.
27. 3. - 17. 8. 2015
Le opere di tre artisti dell’ATELIER BLU CAMMELLO (Franco Bellucci, Giga e Manuela Sagona) in collezione all’ABCD di Parigi saranno esposte alla mostra "Art Brut Live" presso il Centre For Contemporary Art DOX di Praga
La GALLERIA RIZOMI di Torino presenterà all’OUTSIDER ART FAIR 2015 di NEW YORK opere di Alessandra Michelangelo dell’Atelier ABC.
January 29 - February 1, 2015
Center 548
548 West 22nd Street, New York, NY 10011
MADmusée Liegi
Vernissage / Opening : 12.09.2014 18h30
Alle ore 20, discussione pubblica sul lavoro di Franco Bellucci con Riccardo Bargellini, Gustavo Giacosa e Pierre Muylle.
Franco Bellucci frequenta l'Atelier ABC di Livorno dal 1999. Le sue creazioni testimoniano un bisogno vitale di distruggere e ricostruire il mondo. La mostra è accompagnata da una publicazione monografica riccamente illustrata. Testi di Riccardo Bargellini, Gustavo Giacosa, Tanja Klemm e Pierre Muylle. (co-ed MADmusée / Blu Cammello; fr/engl/it).
Enrico
Saccuzzo alla Pinacoteca Nazionale di Bologna
Le lettere scritte da Enrico Saccuzzo alla "Casa Bianca" con richiesta di "Aiuto Totale" saranno esposte alla Pinacoteca Nazionale di Bologna dal 10 maggio al 10 giugno 2014 in
occasione della mostra METAMORFOSI DI EROI. La mostra curata da Luca Farulli con la collaborazione di Cristina Calicelli e Sara
Ugolini è promossa dalla Cooperativa Nazareno insieme alla Pinacoteca Nazionale di Bologna e il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali.
Su KUNSTFORUM prestigiosa rivista d’arte contemporanea internazionale, nel numero 225 è pubblicata l’intervista di Tanja Klemm a Riccardo Bargellini dal titolo "Infiniti oggetti transizionali".
http://www.kunstforum.de/alle_baende.aspx
Matt Arient vice presidente del The Center for Intuitive and Outsider Art di Chicago è stato invitato da Pierre Muylle direttore del Madmusée a
scegliere una selezione di opere tra le 2.300 in collezione nel museo belga. Ne e' nata: la mostra "BREWED IN CHICAGO : A Common Bond". Matt ha scelto con l'occhio e la
sensibilità di un collezionista d'arte visionaria ed esperto d'arte popolare americana, mettendo in rilievo le comunanze artistiche che ci sono da una parte all'altra dell'Atlantico.
L’esposizione include le opere di trentuno artisti tra i quali otto dell'Atelier Blu Cammello: Coresi, Giga, Martinelli, Michelangelo, Pacini, Parente, Sevieri e Zappa.
Dal 5 aprile al 6 settembre
Madmusée, Parc d’Avroy 4000 Liège
Info : 04 222 32 95 info@madmusee.be
www.madmusee.be
INTUIT, Chicago
17 gennaio > 26 aprile 2014
Inaugurazione venerdì 17 gennaio
5 - 8 pm
Le opere di cinque artisti dell’ATELIER BLU CAMMELLO (Franco Bellucci, Giga, Alessandra Michelangelo, Marinella Parente, Manuela Sagona) in collezione al MAD Musée di Liegi saranno esposte a Chicago presso INTUIT unica organizzazione no-profit negli Stati Uniti dedicato esclusivamente alla presentazione di Arte Outsider - con mostre di livello mondiale; risorse per studiosi e studenti e una collezione di quasi 1.100 opere d'arte.
La rivista d’arte "Art Press 2" ha pubblicato nel n° 30 un dossier sul mondo dell’Art Brut internazionale includendovi gli artisti dell’Atelier Blu Cammello.
Le opere della collezione del MADmusée degli artisti: Yassir Amazine, Rita Arimont Ben Augusto Barocchi, Franco Bellucci, Umberto Bergamaschi, Gianfranco Corbetta, Dave Michel, David, Eric Derkenne, Curzio di Giovanni, Paul Duhem, Giga, Hendrick Heffinck, Brigitte Jadot, Alain Meert, Manuela Sagona, Wataru Saitou, William Scott, Riccardo Sevieri, Pascal Tassini, Maria Trivisonno, René Van Asch e Van Fleteren Laurette sono esposte e rivisitate dall'artista Honoré d'O nel contesto dell’esposizione "AU COMPTE-GOUTTE" .
MADmusée, Liegi
dal 23.02 al 11.05.2013
EN MARGE DE L'EXPOSITION "AU COMPTE-GOUTTE"
/// Exposition MICHEL DUPONT
23.02 - 11.05.2013 > au MADmusée
Parallèlement à l’exposition AU COMPTE-GOUTTE, le MADmusée propose dans sa brasserie une exposition de Michel Dupont.
Ingénieur électromécanicien de formation, Michel Dupont (1948-2011) a fréquenté l'atelier du Centre André Baillon à Liège de 2003 à 2007. Les œuvres exposées – récemment acquises par le MADmusée
– témoignent de la fascination de son auteur pour les mécanismes et de sa connaissance du dessin technique.
/// Projection de documentaires
07.03.2013 - 19h30 > au Nickelodéon [cinéclub de l’ULg]
Programmation du MADmusée, autour d’une dynamique propre à la création, celle de l’obsession, du recommencement, de l’idée fixe.
/// Concert WILD CLASSICAL MUSIC ENSEMBLE 21.03.2013 - 20h00 > au MADmusée
http://wildclassical.hotglue.me
/// Exposé EQUUS : Qui est fou et a-t-on peur de lui
?
Conférencie : Henri Gonay
Ces évènements (exposé, concert, projection) sont organisés avec le soutien de la Médiathèque de la Communauté française de Belgique, dans le cadre de sa programmation « La folle échappée » (www.lafolleechappee.be)
ll documentario fotografico "I giocattoli di Hulk", realizzato dal fotografo Tommaso Barsali, ha ricevuto il premio Emerging Scholarship dalla Lucie Foundation di Los Angeles. Il premio è stato ideato nel 2010 ed ogni anno viene assegnato a un fotografo emergente per supportare il completamento di progetti fotografici originali, innovativi ed ambiziosi. Gli obiettivi della Lucie Foundation sono di onorare i maestri fotografi, scoprire e coltivare nuovi talenti e promuovere la conosccenza della fotografia nel mondo. "Le belle ed oneste fotografie di Tommaso Barsali, a colori e in bianco e nero, raccontano la storia di un uomo...Franco Bellucci, rinchiuso per gran parte della sua vita in un manicomio... e delle sue creazioni. Grazie alla Emerging Scholarship, Tommaso Barsali continuerà a lavorare sul progetto assieme alle persone che fanno par te della vita di Franco Bellucci." Tommaso Barsali proseguirà il documentario sulla vita odierna e le relazioni di Franco Bellucci, attraverso nuove fotografie e video-interviste e la preparazione di un progetto di libro.
Giovedì 22 marzo si è inaugurata la mostra Banditi dell’Arte a cura di Gustavo Giacosa e Martine Lusardy, presso il prestigioso Museo Halle Saint Pierre di Parigi che rimarrà aperta fino al 6 gennaio 2013. Dopo il successo degli eventi “British Outsider Art”, “Art Brut Giapponese” e la recente “Hey! Modern Art & Pop Culture”, l’Halle Saint Pierre presenta una panoramica interamente dedicata all’Arte Outsider italiana con l’esposizione delle opere di cinquanta artisti storici e contemporanei tra i quali Franco Bellucci, Susanna Raveggi e Manuela Sagona dell’Atelier Blu Cammello presenti con un totale di 53 opere.
23 mars 2012 – 6 janvier 2013
Commissariat : Gustavo Giacosa et Martine Lusardy
BANDITI DELL’ARTE, dans toute sa force poétique, est la première exposition majeure
consacrée à la création hors norme italienne. Elle ouvre une porte sur l’univers particulier d’individus ayant créé en dehors de tout système artistique officiel ou d’instances culturelles
reconnues, depuis les travaux de Giovanni Marro en 1913 à la création contemporaine.
Bien que le milieu de l’art soit maintenant familiarisé avec l’art brut, ce concept reste encore relativement
étranger au public italien même si des artistes comme Giovanni Podestà et Carlo Zinelli jouissent d’une réputation internationale. Pendant plus d’un siècle, malgré les efforts et le soutien de
quelques critiques d’art, en Italie la création “marginale” reste aujourd’hui souvent oubliée par la culture officielle.
L’exposition BANDITI DELL’ARTE à la Halle Saint Pierre est un pas de plus
vers une reconnaissance institutionnelle et critique des pratiques artistiques jusqu’ici pensées comme marginales, l’occasion de découvrir ces formes d’art oubliées par les institutions.
LES BANDITS DE L’ART
« On nomme bandits les rebelles qui fuient. On les a mis au ban de la société et la marge est leur seule issue. Sans terre ni maître, leur devise: tous pour un, un pour tous. Héros, champions,
vengeurs, combattant pour leur idée personnelle de la justice, bien aimés et poursuivis. Sur la poussière de leurs errances, ils ont écrit leur histoire et dessiné leur légende.
Ce ne sont pas
les bandits applaudis par les touristes anglais à la fin du XIX° siècle, enfermés dans les prisons du Château Saint-Ange, mais des contemporains en fuite pour échapper à un destin d‟enfermement
et d’oubli que j’ai rencontrés. Hommes seulement armés de pinceaux bien affutés qui défient les lois et les territoires de l’État Majuscule de l’Art. Leurs exactions saccagent les concepts,
déchirent les définitions, violentent et tuent les catégorisations.
J’ai rencontré ces bandits de l’art. Ce ne fut pas facile de les approcher. Ni de les convaincre de quitter leurs refuges, de
déjouer les résistances et, pour les disparus, le zèle de leurs maîtres. Avec certains, j’ai vécu dans la « marge », bu leurs breuvages, appris leurs chants et les ai transmis. Être avec ces
bandits exceptionnellement réunis lors d’un déplacement à l’étranger a formé une caravane bigarrée de nomades exilés.
Bienvenue, mesdames et messieurs, ici commence le Grand Tour au pays des
bandits…de l’art ! »
Gustavo Giacosa, commissaire
L’ART BRUT EN ITALIE
En Italie, la découverte de cette forme d‟art est née paradoxalement d’un intérêt scientifique qui lui déniait toute valeur artistique : des collections ont ainsi été conservées dans des musées
comme le Musée d’Anthropologie Criminelle fondé par Cesare Lombroso, le musée d’Anthropologie et d’Ethnographie de l’Université de Turin fondé par Giovanni Marro et le musée Anthropologique fondé
par Carlo Livi et transférées ensuite au Centre de Documentation de l‟histoire de la psychiatrie San Lazzaro de Reggio Emilia.
Comment, dans un pays profondément marqué par son art et son histoire, par ses artistes de génie, son idée quasi religieuse de la beauté, a pu émerger et se faire entendre un art qui surgit de la
marge, ignorant tout conditionnement culturel, grâce à la charge subversive qu’il porte en lui ?
Malgré les efforts et le soutien de quelques critiques d’art, la création “marginale” peine encore
aujourd’hui à trouver sa place dans la culture officielle en Italie. Elle s’est développée en rhizomes sous forme d’ilots de création disparates : créateurs dont l’identité est niée, internés en
asile psychiatrique dans les premières années du XX° siècle, artistes fréquentant des ateliers de création libre où n’est dispensé aucun enseignement, artistes qui échappent par l’urgence de
leurs travaux à l’appellation de “naïfs”, constructeurs oubliés d’architectures fantastiques, créateurs solitaires, enfermés dans une marginalité à la fois sociale et géographique, immigrés
partis d’Italie à l’étranger, qui sur le tard se sont autorisés à avoir une expression artistique hors des sentiers battus.
L’EXPOSITION
Dans une première partie, BANDITI DELL’ARTE présente des œuvres provenant des collections historiques psychiatriques et carcérales : le musée Lombroso et le musée d’anthropologie de Turin,
l’Hôpital San Lazzaro de Reggio Emilia (Centre de documentation d’Histoire de la psychiatrie). Parmi ces œuvres encore confidentielles, Le Nouveau Monde de Francesco Toris (1863-1918) a sans
doute, dans cette exposition, la force d’un paradigme. Sa dimension individuelle, utopique, impérieuse, caractérise l’esprit des bandits de l’art.
Depuis la mise en vigueur de la loi Basaglia en 1978 visant à désinstitutionaliser l’hôpital psychiatrique, la création marginale a trouvé refuge dans les ateliers protégés tels la Tinaia à
Florence, Asfodelo à Parme, Blue Cammelo à Livourne ou la Manica Lunga à Sospiro (Cremona). Dans ce cadre, Franco Bellucci, Giovani Galli, Tarcisio Merati, Francesco Borrello, Marco Raugei, entre
autres, ont pu réaliser leurs œuvres, présentées dans cette première section.
La deuxième partie de l’exposition est consacrée à des représentants de l’art populaire contemporain qui, sans procéder de la rupture mentale radicale des auteurs d’art brut proprement dits, sont
assez indépendants du système des beaux-arts pour créer une contestation culturelle et institutionnelle. Les portes détournées de Francesco Nardi, les peintures de Pietro Ghizzardi, les
sculptures en bois de Rosario Lattuca et de Luigi Buffo, les bas-reliefs en pierre de Nello Ponzi et Giuseppe Barbiero en sont les témoignages les plus significatifs. Relevant d’une ethnologie
imaginaire, le travail de Luigi Lineri, collectant et classifiant systématiquement des pierres, vient ébranler le concept d’installation. De même Giovanni Bosco et Melina Riccio créent en dehors
de toute orchestration collective leur propre art de la rue, inscrivant sur les murs de la ville leur parole intérieure.
La création spontanée s’exprime également dans des constructions et
environnements fantastiques. Impossible à déplacer ou à dupliquer, ils sont présents par des témoignages photo ou vidéo, seuls moyens capables de rendre compte et de conserver la mémoire de ces
architectures en plein air.
Halle Saint Pierre
Musée d'Art brut, Art singulier, Art populaire contemporain.
18e Arrondissement 75018 Paris
Franco Bellucci, Giovanni Galli, Giordano Gelli, Giga, Alessandra Michelangelo,
Francesco Motolese, Marinella Parente, Paolo Rafanelli e Manuela Sagona.
a cura di Riccardo Bargellini
Lu.C.C.A. Lounge e Underground
orari: da martedì a domenica 10-19
ingresso libero
Il Centro di Salute Mentale di Lucca della Asl 2, diretto da Enrico Marchi, e l'Associazione Archimede, in occasione dell'11ª Conferenza europea di Arti Terapie dal titolo
“Arti Terapie e l'intelligenza del sentimento” (dal 21 al 24 settembre al Real Collegio di Lucca, in collaborazione con Ecarte), organizzano con il Lu.C.C.A. - Lucca Center of Contemporary
Art la mostra collettiva di Outsider Art “È tutto vero”, curata da Riccardo Bargellini.
Dal 17 settembre (dalle ore 20) al 24 settembre 2011 le sale del Lu.C.C.A. Lounge e Underground offriranno al visitatore uno speciale percorso attraverso le opere di arte outsider di Franco
Bellucci, Giovanni Galli, Giordano Gelli, Giga, Alessandra Michelangelo, Francesco Motolese, Marinella Parente, Paolo Rafanelli e Manuela Sagona. Gli artisti selezionati per la mostra
fanno parte dell’Atelier Blu Cammello di Livorno e della Tinaia di Firenze, due esperienze di laboratori artistici con molti anni di attività, finalizzati allo sviluppo delle
potenzialità creative di persone con problemi psichiatrici. La presentazione ufficiale si terrà lunedì 19 settembre 2011 alle ore 18,30.
È tutto vero vuole essere una mostra di arte outsider, e non semplicemente la mostra di un’attività espressiva, per così dire, di serie B, ma di un’arte vera, autentica al cento per
cento. “'Vero' – come scrive il curatore Riccardo Bargellini – sta ad indicare un’arte sincera, onesta, libera dalle sovrastrutture (talvolta di comodo) che possono arrivare ad essere anche
delle zavorre per il respiro di libertà di cui l’arte ha sempre bisogno. L’artista outsider non persegue necessariamente un “significato” dell’opera, pertanto è nella sua speciale spontaneità
che si riconosce un valore da preservare, una valore vero, e per tutti”. La libertà creativa è la parola d'ordine di questi artisti che vanno contro i canoni e diretti all’espressione: “ogni
opera è l’inizio di un viaggio che rompe qualche legame e libera una forza”. Un viaggio il cui centro non è l’eccellenza dello stile, quanto l’imperfezione, che, invece di apparire come un
difetto, si propone come l’apertura di una finestra sull’interno del quadro e delle forze che l’hanno prodotto.
Per info:
Lu.C.C.A.
via della Fratta, 36 – Lucca
tel. 0583 571712 / fax 0583 950499
www.luccamuseum.com
info@luccamuseum.com
Les expositions que certains ont déjà pu découvrir lors de Grand Slam Champion à La "S" Grand Atelier sont toujours visibles, et ce
jusqu'au 23 décembre, de 10 à 16h, du lundi au vendredi.
Pour rappel:
- "Après la mort, après la vie": gravures et installation d'Olivier Deprez et Adolpho Avril
- "A plates coutures": exposition collective mixte d'après une résidence initiée par Florence Monfort
- "Le geste posé": exposition photographique de Christian Deblanc
- "Knock Outsider Art": installation de François De Coninck
La "S" Grand Atelier > Place des Chasseurs Ardennais, 31 6690 Vielsalm, Belgique
L'utopia di una Casa
Una casa ha un suo proprio respiro: un soffio che si dilata e si espande, si accelera e rallenta. Una casa è un corpo che vive incessanti metamorfosi. Questo corpo, fluttuante e imprevedibile, è fatto della stessa sostanza dei desideri e dei sogni, è un'utopia viva. Scrive René Char: "Casa mentale. Dobbiamo occupare tutte le stanze, le sane come le malate, e quelle ariose, con la conoscenza prismatica delle differenze".
Il desiderio, la sua "differenza", predilige dimore aperte, rifugi condivisi, locande dove manifestarsi, riconoscersi, rispecchiarsi in altri desideri. Qui a Genova, da alcuni anni, un gruppo di artisti ama ritrovarsi attorno al focolare di una casa. Questa Casa di artisti è Contemporart. Una casa dalle porte aperte, che ospita "folli nell'arte" e "artisti folli", che custodisce i loro sogni e li spinge a uscire dal chiuso del rifugio per farsi strada nell'aperto del mondo.
"Risvegliare il silenzio" è il progetto di Contemporart, di questo Ospitale, che vuole diventare cassa di risonanza delle voci altrui (voci "minori", voci "sentite dai matti", voci al margine del mondo), luogo abitato da folli equilibrati e da sani invasati. La follia non può fare a meno della salute e la salute non può esistere senza follia, così come l'ombra è inseparabile dalla luce. L'esperimento di questo Ospitale è il desidero di far risuonare questo difficile accordo tra giorno e notte, ordine e caos, regola e vertigine, con atti d'arte che siano atti politici. In fondo, l'arte resta il migliore dei sintomi per l'uomo, e il più limpido progetto di libertà.
Alessandra Michelangelo, Marinella Parente, Manuela Sagona... Le opere degli artisti dell'Atelier Blu Cammello sono state selezionate da The Museum of Everything per Exhibition #4 dal 2 settembre al 25 ottobre 2011, negli spazi Serfridges Store di Oxford Street e Orchard Street a Londra.
FolloWme si presenta alla sua seconda edizione proponendosi con il tema Essere Segno che esplora il corpo attraverso un’interrogazione reciproca tra arti e artisti diversi. L’immagine corporea, socialmente sottoposta a processi di riorganizzazione per divenire uno strumento di piacere voyeuristico, viene mostrata come un’entità' fallibile, emotiva e sociale. Il disagio e il corpo, ferito dalla sofferenza, vengono esplorati per ricercare una testimonianza dell’esserci, dove i segni corporei divengono manifestazioni del proprio essere o malessere, tanto da essere inferti per azioni diverse: le incisioni sul corpo “sano” dei simboli, come i tatuaggi, manifestano un potere ideologico ed estetico; al contrario quelli scolpiti dal dolore, dalla povertà e dalla reclusione sono l’espressione di un’assenza. Nell’emarginazione anche il segno, che viene inciso per mano di chi ha una vita marginale, assume il tratto dell’imperfezione e dell’estemporaneità come rievocazione di una mancanza. Il progetto Essere segno è la ricerca del corpo come un luogo della vita e della sua rappresentazione che travalica i limiti della materia per raggiungere l’immaginario; gli artisti, che all’interno del Festival cercano un loro racconto, lo svestono, lo toccano e lo seguono negli spazi della reclusione. Altri artisti, chiamati outsider per un loro valore espressivo legato al proprio vivere fuori dalle convenzioni sociali, si manifestano con un corpo denudato dall’immagine sociale, ma da questa privazione emerge l’autenticità di mostrarsi nel proprio essere. Si tratta di un lavoro globale, dove il corpo simbolico si materializza in un reale che si marca sulla carne e, allo stesso tempo, si manifesta in uno spazio di confine tra il pieno dato da un segno e il vuoto del suo senso per il proprio continuo mutamento con il vivere.
Il ritratto è uno dei sistemi di rappresentazione che compaiono con maggiore frequenza nella storia dell’arte. Dopo avere attraversato tutti gli stili e investito i nuovi media, ci interroga
ancora oggi sulla nostra identità individuale e collettiva. “Mettersi in posa, esporsi” è il risultato di un progetto di creazione curato da Teresa Maranzano con l’obiettivo d’indagare la
rappresentazione sociale della persona ai margini e la sua identità di artista.
Intorno al tema del ritratto, sono stati coinvolti artisti di professione e artisti outsiders, attivi in diversi atelier di pittura. In uno studio situato nell’ex fabbrica Kugler di Ginevra, il
fotografo Jean-Michel Etchemaïté, assistito da Amy Peck, ha realizzato il ritratto di dieci protagonisti dell’illustrazione, del fumetto, dell’arte contemporanea e dell’outsider art. Ognuno di
loro ha posato circondandosi di oggetti e immagini che rappresentano la propria identità personale e artistica. Come nei quadri del Rinascimento, questi elementi ci conducono a una lettura
iconologica del ritratto, alla ricerca del senso nascosto dietro l’immagine. Ogni artista ha in seguito realizzato un disegno prendendo a modello il ritratto fotografico di un partner, attivando
un gioco di ritratti incrociati che ci mostra in maniera sorprendente le infinite possibilità di esporsi allo sguardo dell’altro.
Foto | Jean-Michel Etchemaïté
Disegni | Peggy Adam, Josse Bailly, Alexandre Baumgartner, Véronique Bovet, Miriam Kerchenbaum, Isabelle Pralong, Konrad Rumpl, Manuela Sagona, Philippe Saugy, Tom
Tirabosco
Café-restaurant du Grütli - Maison des arts du Grütli
16, rue Général Dufour, Ginevra
Dal 9 al 27 novembre 2010
Inaugurazione 8 novembre alle 18.00
Venerdì 26 novembre 2010 si inaugurerà al Madmusée di Liegi la mostra antologica dell'artista Alessandra Michelangelo, prematuramente scomparsa nell'estate del 2009. Per l'occasione il Madmusée le ha dedicato una pubblicazione che va ad arricchire la collana monografica, iniziata nel 2004. Questo libro ne costituirà il terzo volume. Per comprendere e abbracciare al meglio la personalità di Alessandra Michelangelo e le sue opere, sono state invitate quattro personalità dell’arte a scrivere un contributo critico sul lavoro dell’artista livornese: Riccardo Bargellini, responsabile dell’atelier artistico Blu Cammello; Pierre Muylle, direttore del Madmusée; Hans Theys, curatore e critico d’arte; Bianca Tossati, esperta dell’arte outsider in Italia. Attraverso gli occhi di questi esperti, un vasto pubblico è invitato a scoprire o approfondire la percezione e la comprensione di questo lavoro denso e vario. Questo catalogo, benché non esaustivo, è stato progettato per svelare l’intensità e la qualità della produzione di questa straordinaria artista."
Contemporaneamente a questo evento, si inaugurerà al Grand Curtius di Liegi la mostra Se non è vero è bello, curata dall'artista Gustavo Giacosa, invitato dal Mad a scegliere e mostrare una selezione di opere, di artisti italiani in collezione al Madmusée.
Sul sito web
http://www.rtbf.be/video/v_cinquante-degres-nord?id=646262&category=viepratique
troverete i reportages (di circa di 10 minuti) sulle due esposizioni, realizzati dalla RTBF (Radio-Télévision Belge Francophone) per "Cinquante degrés nord", trasmissione che dura 43 minuti circa. I due reportages sono collocati dall'undicesimo al diciannovesimo minuto.
EXPOSITIONS
1° edizione di FolloWme Festival Internazionale Arte ai Margini che si svolgerà a Follonica dal 1 al 6 giugno 2010.
Martedì 1 giugno
Pinacoteca Civica Modigliani · piazza del Popolo, 2 Follonica
ore 17,30 - “Oltr’Arte”, conferenza sul tema dell'arte e del disagio come possibiltà espressiva; presentazione del Festival FolloWme e inaugurazione della mostra “Match de Catch” (dal 1 al 24
giugno 2010). Questa mostra rappresenta un avvincente esperimento di contaminazione, realizzato nel 2006 al CEC La Hesse di Vielsalm in Belgio e culminato nella produzione di opere da parte di
Ursula Ferrara, Gianni Pacinotti (Gipi), Riccardo Bargellini, i fumettisti Dominique Goblet, Thierry Van Hasselt, Olivier Deprez e Vincent Fortemps, del collettivo Frémok. Questi hanno lavorato
insieme ad artisti outsider durante una residenza di due settimane, per la ricerca di un lavoro congiunto nell'incontro tra le diverse esperienze artistiche, umane e di vita.
Mercoledì 2 giugno
Casello Idraulico · via Roma, 43 Follonica
ore 18.00 - Inaugurazione delle mostre "Covers" e "Shout!".
"Covers": esposizione di alcune delle più famose copertine dei Long Playing del rock internazionale, rivisitate dagli artisti dei laboratori Blu
Cammello.
"Shout!": mostra delle opere pittoriche dell’artista outsider Giga (Livorno, 1957), legate anch’esse alle copertine di dischi.
Giardino del Casello Idraulico · via Colombo, 7 Follonica
ore 21.30 - Performance musicale dei Won Kinny White, gruppo belga composto da musicisti outsider e professionisti.
Giovedì 3 giugno
Casello Idraulico · via Roma, 43 Follonica
ore 17.30 - Laboratorio di disegno per esplorare la libertà espressiva dell’arte marginale. Partecipazione libera.
Giardino del Casello Idraulico · via Colombo, 7 Follonica
ore 21.30 - Performance musicale dei Matti delle Giuncaie. “Cinque matti che nelle fredde sere d'inverno e nelle calde notti d'estate folleggiano a tutte corde per un viaggio intorno al mondo con
chitarre e mandolino. Dal tango alla rumba, dal cancan alla suite, il tutto in compagnia di charles e cantando a squarciagola iappappà!” In collaborazione con le cantanti del Centro Diurno
Urlapicchio di Follonica.
Venerdì 4 giugno
Spiaggia Tangram · lungomare Italia, 81 Follonica
ore 20.30 - Lettura di poesie di Federico Tavan che sarà presente alla serata.
Nato a Andreis (Pordenone) nel 1949, ha avuto un'esistenza difficile che si scopre
nella sua poesia. Tavan usa parole semplici che evocano immagini delicate e forti, impregnate della sua vita; come lui stesso dice in un suo verso "Le mie poesie impugnate/come rose
insanguinate". A seguire cena su prenotazione. In collaborazione con la Cooperativa Sociale Il Nodo ed il Centro Diurno Urlapicchio di Follonica.
Sabato 5 giugno
Giardino del Casello Idraulico · via Colombo, 7 Follonica
ore 21.30 - Retrospettiva dei films animati realizzati da Ursula Ferrara,
una delle autrici più innovative del cinema d’animazione italiano. I suoi cortometraggi sperimentali hanno meritato premi e riconoscimenti internazionali tra i quali un tributo al 60º Festival di
Locarno, fortemente voluto da Filmitalia di Irene Bignardi. Sarà presente alla proiezione e partecipe con una sua opera creata insieme all’artista outsider Manuela Sagona al progetto “Match de
Catch”.
Domenica 6 giugno
Giardino del Casello Idraulico · via Colombo, 7 Follonica
ore 19.00 - Festa finale con aperitivo e cena in piedi; esibizioni dei laboratori artistici di percussioni, flamenco, canto e una rappresentazione ridotta dello spettacolo teatrale “Ho perso il
Mondo”, curate dal Centro Diurno Urlapicchio con la collaborazione dei professionisti Enrica Pistolesi, Rino Bruciaferri, Lorenza Baudo e Francesca Angotti. Il festival sarà chiuso dal musicista
Francesco Landucci e dalla cantante Patrizia Catoni che presenteranno un progetto sperimentale, sull'incontro di diverse influenze artistiche, dell'Associazione Culturale "Gattopicchio".
Alla fine degli
anni ottanta, a New York, nasceva un locale che sarebbe diventato uno storico punto di riferimento per i musicisti che sfuggivano alle tradizionali tendenze del jazz. Questo spazio alternativo
deve il suo nome ad un gruppo, Mr Blutdstein’s Knitting Factory, ispirato alla fabbrica di maglioni dove uno dei componenti aveva lavorato per diversi anni. Semplificato a Knitting Factory e oggi
riconosciuto come un label internazionale, è il risultato di un “impasto di desideri e rischi azzardati”, ovvero di quella particolare zeitgeist che aveva generato pochi anni prima l’esplosione
artistica nel Lower East Side. Factory alla maniera di Warhol, il locale di Houston Street è riuscito a cucire un tessuto musicale incentrato sull’improvvisazione grazie alla perseveranza dei
fondatori e all’apporto dei musicisti che ne hanno calcato la scena, generando una corrente che è diventata movimento, stile, tendenza, pur mantenendo una certa trasversalità rispetto al sistema.
La Knitting Factory rappresenta un modello di creatività indipendente, collettiva, rizomatica e di successo, che potrebbe essere paragonato, spostandoci sul fronte delle arti visive applicate
all’ambito del sociale, con quanto avviene da qualche anno a questa parte in Belgio, nell’Atelier La Hesse di Vielsalm. Qui, dietro l’accorta regia di Anne-Françoise Rouche, un’équipe di artisti
provenienti da diversi orizzonti anima attività di disegno, pittura, incisione, scultura, video animazione e musica rivolte ai residenti di un Centro per persone affette da handicap psicofisici.
Grazie all’impegno quotidiano di tutti e alle straordinarie sinergie che si creano lavorando a stretto contatto, questo laboratorio permanente ha permesso a numerosi artisti mentalmente
handicappati di consolidare uno stile individuale preciso, originale, inconfondibile. Ma quello che distingue maggiormente questa Factory sperduta nei boschi delle Ardennes è la scelta di
accogliere nelle sue fila un numero sempre più grande di artisti in residenza, che permettono alle esperienze creative coltivate al quotidiano di maturare nutrendosi di nuovi impulsi. È il caso
del cantiere avviato nell’estate del 2009 intorno al tema del cucito e della bambola e intitolato Knitting dolls, che ha visto l’équipe della Hesse confrontarsi con artisti di origine vallona,
fiamminga e italiana in un fertile scambio. Gli ibridi personaggi realizzati in questa sede e raccolti in questo catalogo segnano un momento di svolta nelle consuetudini di lavoro e nella
tipologia delle produzioni che caratterizzano gli atelier di creazione rivolti a personne in situazione di handicap o di disagio psichico. Una certa pruderie derivata in parte dall’accostamento
degli utenti di atelier con gli autori di Art Brut, il cui genio creativo è considerato proporzionale all’isolamento sociale e culturale, in parte dall’aura che avvolge i protagonisti del sistema
dell’arte contemporanea, incita di solito a scoraggiare il contatto tra questi due mondi, rinforzando l’emarginazione degli uni e degli altri dal tessuto sociale. Al crocevia di questi due
estremi, le residenze artistiche della Hesse coinvolgono le forze creative di artisti che non sono nè mainstream nè bruts, e che pur appartenendo a mondi lontani si ritrovano a realizzare insieme
un’opera inedita, un prodotto al tempo stesso individuale e corale, seguendo le regole di una performance d’improvvisazione basata sull’ascolto e sulla risposta (replique). Che questa performance
abbia poi luogo nei locali riadattati di una ex-caserma militare dove la coabitazione forzata ha lasciato il posto al piacere della condivisione, e abbia come filo conduttore un lavoro di cucito,
metafora della cura del legame, tutto questo rappresenta la quadratura del cerchio. Come Anne-Françoise Rouche ricorda nella sua presentazione, il work shop Knitting dolls è nato dal
desiderio di esplorare un nuovo medium e di apprendere una nuova tecnica, creando una continuità con le immagini precedentemente elaborate nei laboratori di disegno e di pittura. I quattro
atelier coinvolti hanno infuso in questo processo comune il tocco della loro peculiare personalità artistica. La linea del disegno e il filo del cucito si incontrano per generare personaggi
stravaganti in cui convivono caratteri umani, animali o alieni, ispirati ad un modello visivo reinventato in una morbida terza dimensione.
All’origine di questo procedimento basato su un gioco di rimandi ritroviamo il marchio “Zero Follia”, creato nel 2008 negli atelier Blu Cammello da Clara Rota e Riccardo Bargellini con l’intento
di trovare un piano d’incontro tra la grafica e la pittura da una parte, il cucito e il riciclaggio del tessuto dall’altra....
Teresa Maranzano
Venerdì 4 dicembre 2009 e' stata
inaugurata la mostra "Knitting Dolls" presso lo spazio espositivo di WIT.H nella nuova sede a Kortrijk in Belgio.
Gli artisti in esposizione: Rita Arimot, Adolpho Avril, Riccardo Bargellini, Anne-Sophie Bomal, Maria Cristina Cappelli, Laura Delvaux, Annemie Deppaupe, Giuliana Gironi, Hendrik Heffinck, Lia Hes, Lindsy Mervylde, Florence Monfort, Bart Vandevijvere, Florence Monfort, Patrick Perin, Noemie Ralet, Christine Remacle, Clara Rota, Manuela Sagona, Elise Sironval, Bart Vandevijvere, Alessandra Vitti, Aurelie William Levaux.
Prossime esposizioni: Bruxelles • Vielsalm • Ginevra
Pergine Valsugana (Trento) - dal 14 al 18 luglio 2009
Artisti outsider, gioielli preziosi di Saturno, armadi sensibili e macchine per triturare i sentimenti. L’universo meraviglioso dell’arte e della creatività occupa i luoghi dell’OP un tempo
dedicati alla preparazione, alla conservazione e alla consumazione del cibo, talmente suggestivi che sembra di sentire ancora rumore di piatti e vapore…
vernissage: 14 luglio 2009. ore 17
curatrice: Daniela Rosi - autori: Franco Bellucci, Umberto Bergamaschi, Marco Biffoli, Giuseppe Bomparola, Guido Boni, Antonio Brizzolari, Margherita Cinque, Luca Cortellazzi, Antonio Dalla Valle, Curzio Di Giovanni, Flavio Eracliti, Paolo Giovannetti, Veronica Martinelli, Marco Raugei, Manuela Sagona, Riccardo Sevieri, Claudio Ulivieri
a cura di Antonia Montenovesi
si intitolerà DERIVART
open day 26 giugno 2009 ore 21 > closing day 4 luglio ore 21
La riscossa dell’imperfetto: frammenti, illuminazioni, oggetti rinvenuti e alla deriva, rigenerati dall’arte
ARTISTI: Art cage, Nora Bachel, Riccardo Bargellini, Sergio Billi, Marco Chiurato, Marlene Coco, Carla Collesei Billi, Dietmar Franz, Martin Fuerbringer, Benedetta Giusti, Ursula Heindl,
Giorgio Oppici, Maria Orecchioni, Matteo Perazzoli, Giulia Pesante, Umberto Polazzo, Matilde Roca de Togores & Carlos Flores Pazos, Matteo Quinto, Elisabetta Scalvini, Sergio
Zandonella
musiche di Tommaso Castiglioni, Rossano Pinelli, Luca Richelli
rassegna video a cura di Ugo Brusaporco
sono presenti artisti Outsider
PROGRAMMA
opening 26 giugno 2009
ore 21.30 Il canto dell’acqua di Tommaso Castiglioni e Luca Richelli
ore 22.30 camminata danzante della Scuola di danza Ponte Pietra
ore 23.00 performance di Martin Fuerbringer
per tutta la serata: action painting di Matteo Perazzoli
Association Hours-Champ
12es Recontres Autor De L’Art Singulier
films-discussions
Auditorium du Musée Moderne et d’Art Contemporain de Nice M.A.M.A.C.
sabato 6 giugno 2009
TOYS (giocattoli di Franco Bellucci)
di Riccardo Bargellini, Tiziano Camacci, Elena Govi, musica di Francesco Landucci
EIJIRO MIYAMA (diamants bruts du Japon)
di Philippe Lespinasse, Andress Alvarez
LE SERPENT CERISE FAIT SON CINEMA
di Thierry Lambert
MURALES DI ORGOSOLO (diaporama)
di Jiolle Vacca, Didier Bozzi
LA VILLA DEI MOSTRI
di Michelangelo Antonioni
SANTORO EUGENIO
di Dominique Clément, Chantal Woodtil
MASAO OBATA (diamants bruts du Japon)
di Phillippe Lespinasse, Andress Alvarez
LA POESIE DE L’EXACTITUDE (les manèges de Lucien Mouchet)
di Alan Govenar
LA TELEVISIEN DE DEMAIN
di Guy Brunet
CARTE BLANCE: Gerard Sendrey/Musée de la Création Franche
l’imbécile heureux ou le portrait d’un explorateur en chambre
di Cristophe Gatineau
Match de Catch a Vielsalm è il libro-catalogo uscito nelle librerie francesi nel mese di maggio 2009 dove potete scoprire i risultati di una doppia residenza artistica intorno al
fumetto, al video e alla pittura narrativa concretizzatasi nell’estate del 2007 presso CEC La Hesse di Vielsalm in Belgio in collaborazione con il collettivo FREMOK e Blu Cammello. Il lavoro di
"Match de Catch a Vielsalm" è stato incentrato sulla creazione di sequenze di immagini in un dialogo da una collaborazione di "coppia" tra un autore professionista e un artista outsider del CEC
La Hesse. Ogni "coppia" ha costruito la sua storia con due teste e quattro mani. "Match de Catch a Vielsalm" è un eccezionale libro, brutalmente e semplicemente bello!!!
"I lottatori":
Gipi (I) > < Jean-Jacques Oost (B) · Dominique Calice (B) > < Dominique Theater (B) · Thierry Van Hasselt (B) > < Richard Bawin (B) · Olivier Deprez (B) >
< Adolpho aprile (B) · Vincent Fortemps (B) > < Rémy Pierlot (B) · Ursula Ferrara (I) > < Manuela Sagona (I) · Riccardo Bargellini (I) > < Jadot Brigitte (B) Benoìt Monjoie
(B) Dominique Theater (B) Philippe Dafonseca (B)
Genova, Loggia della Mercanzia
28 novembre – 25 dicembre 2008
L’associazione culturale ContemporArt con l’appoggio del Comune e della Provincia di Genova, ed in collaborazione con il Circolo Vega, presenta un’importante iniziativa per ricordare il trentennale dell’entrata in vigore della legge 180, comunemente denominata legge Basaglia.
Tre giornate di riflessione, incontri, mostre per valorizzare questo passaggio epocale della società italiana.
“Due ma non Due. Aperture ed incontri nell’arte degli anni post Basaglia” intende indagare gli sviluppi che questo passaggio legislativo ha generato in campo sociale ed artistico.
Il programma degli eventi prevede:
27 novembre ore 18.00
Books in the Casba – Via Prè 137-139r
“Le ragioni di Franco“
Fotografie di Tommaso Barsali
Le ragioni di Franco sono la storia di Franco Bellucci, per più di trent’anni recluso in manicomio a causa della sua distruttività. Oggi artista di opere suggestive basate sui “nodi” che fa con qualsiasi materiale, grazie alla possibilità che gli è stata offerta di esprimere la sua creatività.
28 novembre ore 18.00
Loggia della Mercanzia – Piazza Banchi
“DUE MA NON DUE ” - Aperture ed incontri nell’ arte degli anni post Basaglia
A cura di Gustavo Giacosa
Con l’entrata in vigore della legge 180, si è assistito ad una trasformazione degli antichi manicomi in strutture sanitarie a regime aperto che hanno promosso al loro interno lo sviluppo di attività creative quali atelier di arte figurativa, teatro, musicoterapia. Tra questi laboratori, differenti fra loro nelle intenzioni e motivazioni, ne emergono alcuni caratterizzati dalla condivisione di una particolare ricerca.
Sorti spontaneamente dietro l’iniziativa individuale di un medico, di un appassionato d’arte o di un artista visivo, condividono l’obiettivo principale d’incoraggiare la libertà espressiva dei pazienti, fornendo loro un luogo adeguato, strumenti tecnici e concettuali consoni e in generale un supporto professionale per accompagnarli all’interno di un autentico percorso artistico. All’interno di questi laboratori, tra i numerosi autori che vi si sono formati, molti hanno trovato accoglienza nel vasto ed eterogeneo mondo della “art brut/outsider art” in Italia come all’ estero.
Esplorare il rapporto arte-follia dopo la messa in atto della legge 180, ci spinge a cercare quei creatori e quelle relazioni creative che contraddistinguono l’attuale andamento della cosiddetta “outsider art” italiana.
Due ma non due: il profondo legame tra artista outsider ed artista maieuta, la loro comunione creativa, la loro precisa individualità… Come sosteneva Franco Basaglia:
“E’ vero che nessuno può cambiare un altro. Ma è altrettanto vero che nessuno può cambiare senza l’altro. Cambiare è partecipare”. Verranno presentati i lavori di: Ruggero Cazzanello e Michele Munno dell’Atelier Adriano e Michele - San Colombano al Lambro (MI), Franco Bellucci e Riccardo Bargellini dell’Atelier Blu Cammello - Livorno, Antonio Dalla Valle e Paola Pontiggia dell’ Atelier La Manica Lunga, Officina Creativa - Sospiro (CR), e Guido Boni e Massimo Mensi del Centro di attività espressive “La Tinaia”, Firenze.
Il percorso espositivo si articola in quattro stanze-spazi dove si confrontano ora in dialogo, ora in opposizione, il lavoro degli artisti dei quattro Atelier.
La mostra è aperta tutti i giorni dalle ore 15.00 alle 19.00 fino al 25 dicembre con ingresso libero e gratuito.
28 novembre ore 21.30
Count Basie Jazz Club – Vico Tana 20r – Santa Brigida
“ANIME STRANE” - Omaggio a Thelonious Monk
Concerto spettacolo
Musica Fausto Ferraiuolo Trio
(F.Ferraiuolo pianoforte, D.Rotella batteria, R.Barbera contrabbasso)
Testi e letture di Marco Ercolani e Lucetta Frisa.
29 novembre ore 10.30
Loggia della Mercanzia Piazza Banchi
Incontri
“Le metamorfosi della follia“
(Oltre la legge Basaglia, per una antropologia della diversità)
Approfondimenti del rapporto arte-follia a cura di Marco Ercolani e presentazione del catalogo della mostra delle Edizioni Joker per la collana “I libri dell’Arca” (sezione L’arte della follia). Partecipano studiosi quali: Bianca Tosatti, Teresa Maranzano, Claire Margat, Sergio Crapiz, Giuliano Scabia, Gustavo Giacosa.
29 novembre ore 17.00
ContemporArt – Via Prè 63/2
“Elogio della follia” – Letture poetiche da Cristopher Smart a Lorenzo Pittaluga
Cura e organizzazione:
Teresa Maranzano e Riccardo Bargellini
Pinacoteca Civica Amedeo Modigliani
11 ottobre 2008 > 31 gennaio 2009
Piazza del Popolo, 2 Follonica (Gr)
Franco Bellucci, Umberto Bergamaschi, Giordano Gelli, Giga, Alessandra Michelangelo, Francesco Motolese, Susanna Raveggi, Marco Raugei, Guido Roveda, Lorenzo Scarpini, Riccardo Sevieri, Luciano Trebini.
La mostra “Piccole Ali. Valori infantili nell’arte outsider” si propone di mettere l’accento sul carattere
candido, maldestro, spontaneo e disinibito che si incontra di frequente nell’Arte Outsider. Il titolo è tratto dallo scritto “Petites ailes” del pittore francese Jean Dubuffet, che a partire
dagli anni Quaranta del secolo scorso ha formulato la base teorica dell’Art Brut e ha creato la famosa collezione di opere raggruppate sotto questo nome, oggi custodite nel museo “Collection de
l’Art Brut” di Losanna. Questo scritto, come altri numerosi testi di Jean Dubuffet pubblicati dall’editore Gallimard nella raccolta “Prospectus et tous écrits suivants”, ha il carattere di un
vero e proprio manifesto. Qui, in particolare, l’autore analizza vizi e virtu’ della creazione artistica dei bambini, mettendo in valore la loro capacità visionaria, la spinta liberatoria delle
piccole ali su cui vola la loro immaginazione, ma anche, d’altro canto, la superficialità del loro impegno, la fugacità del genio creativo che si esaurisce nell’immediatezza del gesto. Per
Dubuffet, le prerogative artistiche e formali proprie della creatività infantile possono essere coltivate nell’età adulta: si tratta di gestire, piú o meno coscientemente, una certa
predisposizione di spirito. Che il pittore francese abbia messo personalmente in pratica le sue teorie in questo senso è evidente in larga parte della sua produzione artistica, apertamente
ispirata ai “valori selvaggi” propri dell’infanzia. Ma quel che per Dubuffet corrisponde ad un programma, per molti degli artisti di cui ha instancabilmente collezionato le opere si tratta
piuttosto di una predisposizione naturale maturata con la caparbietà propria dell’età adulta, se non addirittura della senilità quando i due poli dell’infanzia e della vecchiaia finiscono per
raggiungersi. Ecco dunque che all’interno della collezione dell’Art Brut di Losanna, ma anche nel piú eterogeneo insieme di opere classificate come Outsider Art ad indicare l’origine spontanea e
non accademica, ritroviamo questi valori infantili declinati in modo diverso con risultati sorprendenti: dall’assenza della prospettiva tradizionale alla mancanza di demarcazione tra spazi
interni ed esterni, dalla disposizione delle figure senza alcuna gerarchia fino alla stesura del colore a piatto, in assenza di profondità, tutte queste caratteristiche formali generano opere di
grande immediatezza e di forte impatto emotivo. Questi caratteri, bisogna ricordarlo, non sono appannaggio esclusivo dell’infanzia. Li ritroviamo infatti in eguale misura nei disegni e dipinti
delle persone affette da handicap o da turbe psichice, nell’arte popolare, e nelle produzioni di culture non occidentali. Essi rientrano inoltre a pieno titolo tra le innovazioni più
rivoluzionarie prodotte dagli artisti dell’avanguardia storica agli inizi del Novecento. Nonostante queste costanti siano dunque diffuse, e nonostante la consuetudine con l’arte moderna ci abbia
abituato a riconoscerle, esse continuano tuttavia a venire percepite dall’osservatore comune in termini di deficit o di anomalia, come se si trattasse di deroghe ad una presunta normalità o
razionalità figurativa. Obiettivo della mostra è riconciliare il nostro sguardo con questi valori, affermare la loro totale autonomia e dignità estetica.
Teresa Maranzano
Direzione artistica di Riccardo Bargellini e Francesco Eppesteigher
Dal 15 al 17 maggio 2008 con il festival "Margini", il 1° festival delle arti ai margini, i quartieri nord di Livorno, in larga parte interessati da un poderoso processo di riqualificazione urbana, si trasformeranno in veri e propri atelier d'arte, laboratori pittorici e "gallerie" a cielo aperto. Mentre a Villa Mimbelli si celebra il genio di Giovanni Fattori con una grande antologica, in periferia l'arte diventerà la protagonista attiva ed entrerà nelle strade, nelle piazze e nei canteri edili. Per tre giorni consecutivi arte murale, art brut, video arte, arte marginale, installazioni pittoriche, mostre e sperimentazioni teatrali trasformeranno quelli che erano i quartieri della marginalita' in quartieri della creatività e dell'innovazione. Artisti di strada, storici dell'arte, collezionisti e videomakers lavoreranno a stretto contatto con la gente, con gli studenti delle scuole della città, impegnati già dall’inizio dell’anno scolastico, in percorsi didattici e visite culturali dei quartieri interessati. E' in questo modo che il Comune di Livorno, con un vero e proprio festival di "arti marginali", intende richiamare l'attenzione su queste zone periferiche, un tempo fortemente degradate, ma da due anni, grazie al Programma Urban Italia, oggetto di interessanti e radicali interventi di riqualificazione infrastrutturale, urbanistica ed architettonica ma anche sociale e culturale.