Schizofrenico con alterazione del pensiero, visse parte della sua vita all’ospedale psichiatrico di Volterra. Nel 1988 fu preso in carico dalla Dott.ssa Ivana Bianco, dal 1994 fino alla sua morte è stato ospite nel centro residenziale Franco Basaglia di Livorno. Vestiva sempre in maniera impeccabile con giacca, camicia e cravatta indossando al polso contemporaneamente 3 o 4 orologi, status symbol “moltiplicati”, identificativo del medico psichiatra, una delle varie professioni di cui riteneva di far parte. Non disdegnava di ampliare le sue specializzazioni mediche come quando all’ospedale di Livorno si presentò al reparto di ginecologia, impossessandosi di un camice bianco e spacciandosi da ginecologo per visitare le pazienti. Nel suo mondo immaginario e giocoso, passava da essere un dottore a diventare un cantante, dilettandosi a strimpellare la chitarra cantando con gran foga sempre la solita canzone di Peppino di Capri: “Champagne”. Le volte che perdeva totalmente il contatto con la realtà, si trasformava in un cowboy andando in giro per il Basaglia urlando a “Bucche”, il suo cane immaginario, impartendoli ordini per aiutarlo a governare le mucche anch’esse “invisibili” pascolanti nel parco della residenza, probabilmente un compito che Dottor B aveva svolto quando era internato all’ospedale psichiatrico di Volterra. Nel suo delirio psicotico, Dottor B trasformava alcuni dei suoi conoscenti in personaggi “famosi”: Riccardo Bargellini, conduttore dell’atelier artistico del centro diventava ai suoi occhi “Kennedy”, l’unico che poteva aiutarlo a far pervenire le sue lettere con richiesta di adeguamento economico della sua pensione indirizzate sempre al defunto Presidente della Repubblica Giovanni Leone. Le lettere scritte da Dottor B hanno quasi tutte la caratteristica di essere comprensibili solo nelle prime righe ma poi sembra che il delirio psicotico non permettesse alla sua mano di corrispondere al suo pensiero e le frasi successive vengono sostituite da linee più o meno ondulate e ripetute, simili alla scrittura del bambino che non sa scrivere e simula la scrittura degli adulti. Nel 2018, un anno dopo la sua morte, la casa editrice “Valigie Rosse” pubblica “Basaglia’s - Racconto di un popolo” dello scrittore-poeta Stefano Miani, un omaggio alla storia del Centro residenziale psichiatrico livornese e a Dottor B che è il protagonista del racconto illustrato da Giga.
2024
Ecriture en errance -Sic12 Aix-en-Provence
Scrittori erranti - Università la Sapienza, Roma
2022
Parole in cammino - Sic12 artestudio, Roma